Innovazione didattica e tecnologia - Intervista a Luca Piergiovanni (La voce degli esperti)


La scuola non può permettersi di restare nel tempo uguale a se stessa, deve evolvere e prevedere i cambiamenti in corso nella società, per preparare bambini, ragazzi e giovani adulti ad essere autonomi nell'affrontare le sfide che ogni età presenta. L'unico modo è quello di suscitare in loro la consapevolezza che possono essere parte attiva del loro stesso apprendimento e che la conoscenza fornisce i mezzi per l'autonomia.
Le nuove tecnologie possono essere uno strumento di apprendimento molto efficace, poiché vicine all'impostazione mentale dei giovani e perché forniscono ampie possibilità di interazione con i canali della conoscenza.
Il loro utilizzo, tuttavia, presuppone consapevolezza, preparazione e un'adeguata educazione alla cittadinanza digitale. Tutti aspetti che noi docenti dobbiamo avere ben chiari, prima di intraprendere un percorso educativo servendoci della rete e dei suoi infiniti strumenti di navigazione.
Di questi e altri aspetti, abbiamo avuto l'enorme piacere di parlare con Luca Piergiovanni, in un'audio intervista da cui emergono la sua profonda e reale competenza, la professionalità e, caratteristica mai scontata, l'umiltà nel condividere la sua vasta esperienza, in modo leggero e con lo spirito di chi è sempre aperto al confronto, continuando a studiare, ad approfondire, a migliorarsi.


1. Sono un insegnate che utilizza una didattica tradizionale, frontale. Ho capito che devo cambiare il mio modo di fare scuola, per andare incontro alle esigenze dei miei alunni e al loro modo di apprendere. Qual è la cosa più importante che devo sapere?




2. Quali sono i primi passi che posso compiere per cominciare ad innovare il mio modo di insegnare?




3. Oltre ai corsi di formazione, quanto è importante essere un insegnante "social” per seguire discussioni e cogliere spunti didattici dai vari gruppi dedicati?

4. Quanto è importante che gli insegnanti condividano fra loro le risorse?



5. I miei alunni sono piccoli, perché siamo alla scuola primaria, quali sono gli strumenti tecnologici che possono utilizzare in classe, in lavori autonomi o di cooperative learning?



6. Se chiediamo ai bambini di effettuare ricerche in rete, bastano i normali filtri di navigazione sicura per essere certi che non visualizzino contenuti inadeguati? O servono maggiori accortezze?

7. È utile o controproducente che l’insegnante effettui una scelta preventiva dei materiali (siti, video, documenti vari) che i bambini devono utilizzare?




8. Il metodo BYOD, secondo te, è attuabile nella scuola primaria?


(*Errata corrige: Anna Rita Vizzari, citata come insegnante esperta nell'applicazione del metodo BYOD, insegna nella Scuola Secondaria di Primo Grado)

9. L’uso delle nuove tecnologie può far perdere di vista contenuti e competenze? Come facciamo ad evitare il rischio che diventino lo scopo e non il mezzo del nostro modo di fare scuola?





10. A che punto siamo con gli strumenti di accesso al digitale, nelle scuole italiane?

11. Sulla reale consapevolezza degli insegnanti di passare da una didattica trasmissiva a una didattica costruttivista, possiamo dire qualcosa? Si sta realmente diffondendo o siamo ancora legati a un modello tradizionale di fare scuola?