25 aprile: spieghiamolo ai bambini

Credo sia facile spiegare, anche a dei bambini della scuola primaria, cos’è una dittatura, ma renderli realmente consapevoli di cosa comporti per le persone un regime, anche per dei bambini della loro stessa età, beh, questo credo sia più complicato. Ho già orgogliosamente suggerito la lettura di questo testo in altre occasioni, ora propongo tre episodi, secondo me significativi, che riportano con delicatezza e semplicità, avvenimenti vissuti da bambini che, assieme alle loro famiglie, sono in fuga da un paese sotto assedio. L’epilogo è felice e la Liberazione si concretizza nell’emozione di un bambino che siede senza paura su un campanile, mentre guarda accadere, proprio in quel momento, l’evento più sperato. Questi tre episodi rappresentano una piccola finestra su un passato che ci appartiene, dal quale abbiamo avuto origine e che ha segnato la nostra evoluzione civile, ma della quale troppo spesso ci dimentichiamo.L’aspetto più commovente risiede nei sentimenti di solidarietà, accoglienza e puro altruismo che pervadono queste righe e che sono alimentati, paradossalmente, dal barbaro scenario che circonda quegli animi buoni, facendo quasi invidiare un mondo che, attanagliato dall’atrocità della guerra, si rifugia nei Valori.
Se i nostri genitori, nonni e bisnonni sono sopravvissuti e noi siamo qui ad ascoltare questi racconti è perché siamo nati dai quei sentimenti e ci macchieremmo di una grave colpa se ce ne dimenticassimo, permettendo ai nostri bambini di ignorarlo.
In questo pdf, da stampare e distribuire ai bambini o da leggere insieme proiettandolo alla LIM, gli spunti di riflessione sono molteplici: dalla vita condotta dai bambini dell'epoca, ai sentimenti che emergono, sia parentali che fra perfetti sconosciuti, alle emozioni che vanno dalla paura alla "Liberazione", passando per la gratitudine. Sarà bello fare i confronti con le loro emozioni, capire in quali contesti le provano e notare che, probabilmente, ognuna di queste emozioni oggi si è affievolita ... come in una proporzione inversa al benessere e al senso di sicurezza acquisiti.

Le prime riflessioni possono riguardare la libertà di provare sentimenti, di essere liberi di manifestarli, anche quando in apparenza negativi, come la rabbia. In queste riflessioni ci possiamo fare aiutare da un albo illustrato:                     



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La casa del bersagliere di L. Maffei – edito da Artestampa